lunedì 22 novembre 2010
lunedì 15 novembre 2010
EMERGENZA OSPEDALE! Se proprio dovete stare male, UNO ALLA VOLTA!
Se nel turno notturno (dalle 20.00 alle 7.00), il personale del Pronto Soccorso, che deve coprire un distretto di Comuni pari a 55.000 abitanti, si compone solamente di un medico e due infermieri, e' assolutamente necessario organizzare le emergenze della popolazione quindi sentirsi male UNO ALLA VOLTA.
E' ovvio che e' una provocazione ma non cosi' lontana dalla realta'.
Tra l'altro il personale sopra indicato, oltre ad assolvere alle emergenze sanitarie notturne di 55.000 abitanti, deve anche ricoprire il ruolo di portineria, centralino e come se non bastasse, della sicurezza (visto lo spostamento del personale di guardiola) nonche' occuparsi delle analisi di laboratorio rilevando i parametri clinici dei pazienti trattati.
Quanto sopra significa che quanto un'auto medica esce per un'emergenza con a bordo un medico ed un infermiere, nel Pronto Soccorso rimane un solo infermiere che a fronte di un'altra emergenza e' costretto a contattare il medico di guardia che, a seconda del turno, puo' essere un cardiologo, un ematologo o altro....e quindi, pur trattandosi di medico specialistico, non e' specializzato per un Pronto Soccorso.
L'unica soluzione prospettata dall'AUSL regionale e' che a fronte di una emergenza con un medico ed un infermiere gia' impegnati fuori dal Pronto Soccorso per un altro intervento, deve uscire un'altra automedica dall'Ospedale di un Comune limitrofo a 25 km di distanza.
Non sono valutazioni teoriche ma si tratta della realta' del Comune di Correggio (in provincia di Reggio Emilia) che, a fronte dei tagli regionali alla sanita', si trova un Pronto Soccorso nelle condizioni sopra indicate.
Paolo Marmiroli
E' ovvio che e' una provocazione ma non cosi' lontana dalla realta'.
Tra l'altro il personale sopra indicato, oltre ad assolvere alle emergenze sanitarie notturne di 55.000 abitanti, deve anche ricoprire il ruolo di portineria, centralino e come se non bastasse, della sicurezza (visto lo spostamento del personale di guardiola) nonche' occuparsi delle analisi di laboratorio rilevando i parametri clinici dei pazienti trattati.
Quanto sopra significa che quanto un'auto medica esce per un'emergenza con a bordo un medico ed un infermiere, nel Pronto Soccorso rimane un solo infermiere che a fronte di un'altra emergenza e' costretto a contattare il medico di guardia che, a seconda del turno, puo' essere un cardiologo, un ematologo o altro....e quindi, pur trattandosi di medico specialistico, non e' specializzato per un Pronto Soccorso.
L'unica soluzione prospettata dall'AUSL regionale e' che a fronte di una emergenza con un medico ed un infermiere gia' impegnati fuori dal Pronto Soccorso per un altro intervento, deve uscire un'altra automedica dall'Ospedale di un Comune limitrofo a 25 km di distanza.
Non sono valutazioni teoriche ma si tratta della realta' del Comune di Correggio (in provincia di Reggio Emilia) che, a fronte dei tagli regionali alla sanita', si trova un Pronto Soccorso nelle condizioni sopra indicate.
Paolo Marmiroli
martedì 9 novembre 2010
giovedì 4 novembre 2010
Patto di Stabilità Comuni: diminuiranno i servizi per i cittadini!
Vivo a Correggio in provincia di Reggio Emilia, un comune di 25.000 abitanti a cui, il Decreto 78 - Manovra economica correttiva (approvato nelle ultime settimane), ha tagliato ogni tipo di fondo per i servizi dei cittadini. Ecco perche?
La situazione che si e' venuta a profilare per il Comune di Correggio, come per moltissimi Comuni, e' particolarmente critica e sta emergendo in tutta la sua gravita'. In pratica sono tre le circostanze che, sovrapponendosi, fanno intravedere uno scenario senza precedenti in quanto a capacita' di spesa e quindi di offerta di servizi ai cittadini:
- i tagli dei trasferimenti statali, che per Correggio ammontano a circa 750mila euro;
- il meccanismo (incredibile per iniquità e casualità) legato al Patto di stabilità, con l'ulteriore inasprimento sanzionatorio nei confronti di chi dovesse trovarsi a violarlo e il cui rispetto per il Comune di Correggio comporta l'obbligo di portare in avanzo 2 milioni e 700mila euro;
- la situazione di crisi economica e, soprattutto, occupazionale che da mesi sta interessando il distretto correggese, con conseguente aumento delle richieste di sostegno al Comune da parte delle famiglie.
Per questi motivi il Comune di Correggio si trova nella condizione di dover operare un taglio di circa 3 milioni e mezzo di euro rispetto all'anno in corso, tra l'altro quasi tutti sulla parte corrente del bilancio, cioè quella necessaria all'erogazione dei servizi alla persona.
I 750.000 euro in meno da trasferimenti statali, sono un taglio pesante che si potrebbe anche giustificare in un'ottica di contenimento della spesa pubblica, anche se poi il Governo dovrebbe spiegare perché, mentre dichiara di impegnarsi nella riforma federalista del Paese, i sacrifici maggiori tocchino sempre e comunque agli enti locali, senza che vengano prese in considerazione la lotta all'evasione fiscale e un deciso "dimagrimento" della spesa centrale..
Per il Governo sarebbe ancor piu' difficile spiegare ai cittadini il meccanismo del Patto di stabilità, sistema particolarmente complicato oltre che iniquo.
E spiegare perché, in questa situazione, il Comune di Correggio sia obbligato a dover generare un saldo attivo di più di 2 milioni e 700 mila Euro; SOLDI che rimarranno lì, a disposizione dello Stato, CONGELATI ed INUTILIZZABILI.
Di fatto, il Comune di Correggio, con tutti i suoi servizi, si trova decisamente svantaggiato dalle regole imposte dal Patto di stabilità che, prendendo a riferimento l'anno 2007, impone ciecamente e stupidamente a tutti i Comuni risparmi che non tengono in alcun conto la virtuosità dei bilanci, il livello di indebitamento, le esigenze, le ricchezze e le caratteristiche di un determinato territorio.
Se la situazione è questa, diventa allora evidente che "qualcosa accadrà" e che questo qualcosa toccherà direttamente la vita dei cittadini correggesi.
Paolo Marmiroli
La situazione che si e' venuta a profilare per il Comune di Correggio, come per moltissimi Comuni, e' particolarmente critica e sta emergendo in tutta la sua gravita'. In pratica sono tre le circostanze che, sovrapponendosi, fanno intravedere uno scenario senza precedenti in quanto a capacita' di spesa e quindi di offerta di servizi ai cittadini:
- i tagli dei trasferimenti statali, che per Correggio ammontano a circa 750mila euro;
- il meccanismo (incredibile per iniquità e casualità) legato al Patto di stabilità, con l'ulteriore inasprimento sanzionatorio nei confronti di chi dovesse trovarsi a violarlo e il cui rispetto per il Comune di Correggio comporta l'obbligo di portare in avanzo 2 milioni e 700mila euro;
- la situazione di crisi economica e, soprattutto, occupazionale che da mesi sta interessando il distretto correggese, con conseguente aumento delle richieste di sostegno al Comune da parte delle famiglie.
Per questi motivi il Comune di Correggio si trova nella condizione di dover operare un taglio di circa 3 milioni e mezzo di euro rispetto all'anno in corso, tra l'altro quasi tutti sulla parte corrente del bilancio, cioè quella necessaria all'erogazione dei servizi alla persona.
I 750.000 euro in meno da trasferimenti statali, sono un taglio pesante che si potrebbe anche giustificare in un'ottica di contenimento della spesa pubblica, anche se poi il Governo dovrebbe spiegare perché, mentre dichiara di impegnarsi nella riforma federalista del Paese, i sacrifici maggiori tocchino sempre e comunque agli enti locali, senza che vengano prese in considerazione la lotta all'evasione fiscale e un deciso "dimagrimento" della spesa centrale..
Per il Governo sarebbe ancor piu' difficile spiegare ai cittadini il meccanismo del Patto di stabilità, sistema particolarmente complicato oltre che iniquo.
E spiegare perché, in questa situazione, il Comune di Correggio sia obbligato a dover generare un saldo attivo di più di 2 milioni e 700 mila Euro; SOLDI che rimarranno lì, a disposizione dello Stato, CONGELATI ed INUTILIZZABILI.
Di fatto, il Comune di Correggio, con tutti i suoi servizi, si trova decisamente svantaggiato dalle regole imposte dal Patto di stabilità che, prendendo a riferimento l'anno 2007, impone ciecamente e stupidamente a tutti i Comuni risparmi che non tengono in alcun conto la virtuosità dei bilanci, il livello di indebitamento, le esigenze, le ricchezze e le caratteristiche di un determinato territorio.
Se la situazione è questa, diventa allora evidente che "qualcosa accadrà" e che questo qualcosa toccherà direttamente la vita dei cittadini correggesi.
Paolo Marmiroli
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