lunedì 15 febbraio 2010

Beppe Bigazzi, i verdi, gli animalisti, i gatti d'Italia ed il popolo ignorante

Sono una persona attenta alle problematiche ambientali ma determinati atteggiamenti, di alcuni movimenti politici ed associazioni ambientaliste, credo siano un po' fuori luogo ed esasperati!

Perche' dico tutto questo? In seguito all'ultima novita' inerente la trasmissione "La prova del cuoco" di Rai Uno in cui e' stata sospesa la presenza del gastronomo Beppe Bigazzi.
Il motivo della "sanzione" è legato ad una puntata della scorsa settimana in cui il gastronomo ha dato al pubblico una ricetta sui gatti, non nascondendo il fatto che lui li mangia.

Riporto da Il Corriere della Sera online: "



LE PROTESTE ANIMALISTE - Contro l'uscita di Bigazzi era insorta la Protezione animali. «Non c'è limite alle idiozie che possono essere messe in campo quando si vuole far parlare di sè - ha commentato duramente Carla Rocchi, presidente dell'Enpa, annunciando di aver dato mandato ad un avvocato romano di agire contro la trasmissione per istigazione al maltrattamento di animali -. L'ultima della serie riguarda Giuseppe Bigazzi che nella trasmissione 'la Prova del Cuocò ritiene di rendersi interessante suggerendo una ricetta per cucinare i gatti». «A tacere del fatto che la trovata di Bigazzi non è neanche originale - ha aggiunto - essendosi in passato già esercitato in tal senso qualche altro bell'ingegno in cerca dell'unica forma di pubblicità possibile, nell'invito di Bigazzi ricorrono gli estremi di istigazione al maltrattamento di animali, sanzionato per legge».

LE ACCUSE DEI VERDI - Della vicenda si erano occupati anche i Verdi: «Ricordiamoci che chi è in televisione ha un ruolo molto delicato - ha detto Cristina Morelli, responsabile diritti animali del partito del sole che ride -. Un messaggio come questo, in cui si invita a mangiare i gatti, è particolarmente grave ed è per questo faremo un esposto e denunceremo Bigazzi e le sue dichiarazioni». La stessa Morelli, dopo l'annunci della sospensione di Bigazzi, ha parlato di un provvedimento doveroso a seguito di quello che definisce «un episodio vergognoso». «Ci auguriamo che Bigazzi e gli autori della trasmissione vogliano tornare sui loro passi e scusarsi con i tanti telespettatori che come noi si sono indignati di fronte a tale episodio - ha aggiunto l'esponente ambientalista -. La Rai non può e non deve limitarsi a trasmettere saltuari spot contro la violenza sugli animali ma dovrebbe cominciare ad applicare lei stessa alcuni principi universalmente riconosciuti, ad esempio eliminando la partecipazione di animali all'interno di programmi di intrattenimento uno tra tutti il gioco dei pacchi Affari Tuoi dove assistiamo all'inutile utilizzo di animali».

ESALTAZIONE DI REATO - E anche il sottosegretario alla Salute con delega alla veterinaria, la leghista Francesca Martini, ha preso posizione sull'accaduto: «Quanto accaduto durante una trasmissione in onda su un canale televisivo del servizio pubblico è di una gravità assoluta. Mi riservo di intraprendere ogni azione del caso e scriverò all’Autorità Garante e al Direttore generale dell’Azienda affinché vengano presi provvedimenti severi di fronte a dichiarazioni non solo illecite ma anche lesive di una sensibilità, fortunatamente sempre crescente, dei cittadini nei confronti degli animali. I gatti sono animali d'affezione tutelati dalla legge 281 del 1991 che nell' art.1 comma 1 recita: ‘Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l'ambiente’. Inoltre la Convenzione europea di Strasburgo per la protezione degli animali da compagnia reca norme particolarmente severe per la loro protezione. Ai responsabili di quanto accaduto potrebbe venire imputato il delitto di istigazione a delinquere previsto dall’art. 414 del Codice Penale, in quanto l’art. 544-bis dello stesso Codice Penale sancisce che ‘chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi’. La magnificazione della bontà della carne felina e l’incoraggiamento al suo consumo, tantopiù in una trasmissione di grande ascolto, rappresentano l’esaltazione di un fatto di reato poiché tale condotta è di per sé idonea all’imitazione». "



Ritornando a discorsi piu' logici e razionali possiamo iniziare facendoci una domanda: che differenza c'e' tra un agnello, un gatto, un coniglio, un cervo?

Non trovo nessuna differenza.
Sono tutti esseri viventi e pertanto nascono, respirano, mangiano, bevono, crescono, si riproducono, gioiscono, soffrono, invecchiano e muoiono. Cosi come tutti gli animali (razza umana inclusa) e tutte le piante.


Perche' se si parla di cucinare dei gatti (che tra l'altro nei tempi di poverta' degli anni 40 venivano tranquillamente cucinati come i conigli) si muove "mamma Rai", si scuotono le menti contorte degli animalisti ed i movimenti politici dei verdi, mentre se ci facciamo un bel coniglietto alla cacciatora va tutto bene ed e' normale?

In questo paese ci sono troppi movimenti politici, troppe associazioni di nullafacenti e di approfittatori che si nascondono dietro ad un pensiero libero ed esprimono pareri irrazionali dettati solamente da interessi privati.

Ho parlato di tutto???
Ah no. Ho dimenticato il popolo ignorante. Quello che si lascia coinvolgere in ogni azione dallo spirito puro senza essere in grado di distinguere un gastronomo che parla sempre di cucina naturale e sana (spronando ad evitare i prodotti industriali) dai prodotti che compra per se e per i suoi figli (uova prodotte da 25 galline per metro quadro (leggi qui), panini del McDonald con carne di bassa qualita' (leggi qui), Coca Cola (leggi qui) e tutte le merendine ed altre schifezze piene di conservanti. glutammato ed altri additivi pericolosi (leggi qui la pericolosita' degli additivi e coloranti)
).


Paolo Marmiroli