mercoledì 27 agosto 2008

Correggio: Ecologica ma non troppo!

A Correggio nasce EVA, Energia per la Valorizzazione dell'Ambiente.

La documentazione relativa alla presentazione di E.V.A. descrive questa nuova struttura come segue:

EVA, l'Energia per la Valorizzazione dell'Ambiente è la centrale energetica che il EN.COR srl realizzerà in via Pio La Torre a Correggio, per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
EVA sarà in grado di produrre energia elettrica ed energia termica sfruttando il sole, la terra e le biomasse. L'energia elettrica verrà immessa nella rete dell'ENEL, mentre l'energia termica verrà sfruttata in una rete di teleriscaldamento al servizio di parte della città di Correggio.
Nel complesso sarà evitato l'utilizzo di circa 6,6 milioni di metri cubi di gas metano (combustibile fossile) e verrà evitata la emissione in atmosfera di circa 14.000 tonnellate di anidride carbonica che, come noto, è ritenuto il principale gas climalterante, corresponsabile quindi dell'innalzamento della temperatura media del pianeta.

Altre informazioni emergono dalla relazione illustrativa che riportiamo di seguito (tutto il materiale e’ disponibile sul sito del Comune di Correggio (www.comune.correggio.re.it) ).

LA COGENERAZIONE
EVA è particolarmente innovativa nel suo campo in quanto conterrà al suo interno diverse tecnologie di fonti energetiche pulite, potendo in tal modo confrontare le diverse macchine e ricavandone i relativi rapporti costi/benefici, in termini economici ed ambientali.
In particolare EVA punta sulla cogenerazione, uno dei metodi più efficienti di contemporanea produzione di energia elettrica e termica.

All'interno di EVA saranno presenti, le seguenti tipologie di impianti per la produzione energetica:

1. cogeneratore ad olio vegetale di produzione locale (colza o girasole) con potenzialità elettrica di 1000 Kw;
2. cogeneratore ad olio vegetale da acquistare sul mercato (palma o jatropha) con potenzialità elettrica di 1000 Kw;
3. cogeneratore a biogas da 500 Kw elettrici. L’impianto di produzione del biogas da digestione anaerobica di liquame bovino e suino sarà posto a circa 1,5 km di distanza e da qui verrà trasferito il biogas prodotto, nella centrale EVA;
4. cogeneratore e relativo impianto sperimentale per la produzione di biogas da fermentazione anaerobica a secco, da 25-30 Kw elettrici circa, funzionante con biomasse di tipo vegetale (sfalci, fogliame, colture vegetali apposite, ecc.);
5. cogeneratori e relativi impianti per la produzione di syngas mediante processo di dissociazione molecolare (gassificazione) di sostanze legnose per una potenzialità complessiva di 500 Kw elettrici;
6. impianto fotovoltaico al silicio multicristallino integrato sulla copertura dei dissociatori molecolari da 50 Kwp (Kw di picco);
7. impianto fotovoltaico amorfo a film sottile integrato sulla copertura della centrale da 25 Kwp;
8. impianto fotovoltaico al silicio multicristallino con inseguitore solare posto sulla copertura della palazzina uffici, di potenzialità pari a 1,5 Kwp;
9. impianto geotermico a bassa entalpia con 2 sonde profonde 100 mt. circa con pompa di calore di potenzialità termica pari a circa 12 Kw;
10. impianto a pannelli solari termici sottovuoto (mq 18) per la produzione di acqua calda;
11. impianto di trigenerazione ad assorbimento, per la produzione di acqua refrigerata partendo dall'aqua calda prodotta dagli impianti di cui sopra;
12. caldaie a gas metano per la produzione di acqua calda per fare fronte alle punte di richiesta dell'utenza e permettere la regolazione termica della rete di teleriscaldamento.

Oltre a queste tecnologie si sta ulteriormente valutando la possibilità di introdurre, non appena meglio definite le relative tecnologie, un impianto con microturbina a gas e altre apparecchiature legate alla capacità di stoccaggio energetico delle celle ad idrogeno.

La struttura che il comune vuole creare e' sicuramente interessante anche se non e’ proprio “ambientale” al 100%.

Al di la’ del punto 12) (che prevede produzione di acqua calda con caldaie a gas metano e che in un progetto per una rete di teleriscaldamento diventa quasi d’obbligo per far fronte alle punte di richiesta dell’utenza), occorrerebbe porre particolare attenzione ai punti 1), 2), 5) sopra indicati e piu’ precisamente (in grassetto riporto quanto indicato nel documento della relazione illustrativa di E.V.A.):

I punti 1) e 2) prevedono la combustione di oli vegetali (In tal senso l'olio più adatto è quello di palma, seguito dalla colza e da ultimo il girasole. (omissis) Solamente per l'olio vegetale sarà possibile valutare la possibilità di una parziale importazione dall'estero dello stesso, stante il limitato mercato esistente ad oggi in Italia.)
Il punto 5) prevede combustioni di syngas derivanti da sostanze legnose (Il processo genera come sottoprodotto una quantità variabile dal 5 al 12% di polvere di carbonella, da considerare un combustibile a tutti gli effetti e quindi riutilizzabile o reimmettibile nel processo, ed uno scarto vero e proprio, costituito da piccolissime quantità di materiale catramoso da smaltire in discarica.)

Nel recente rapporto "Borneo in Fiamme" Greenpeace ha dimostrato, presentando prove inconfutabili, come proprio i principali produttori di olio di palma della RSPO, tra fornitori della multinazionale Unilever, stiano perpetrando crimini ambientali gravissimi come il taglio a raso della foresta pluviale del Borneo, l'incendio e degrado delle ultime torbiere indonesiane e la cattura ed uccisione degli ultimi oranghi del Borneo e di Sumatra.

E se per produrre l’energia di E.V.A. si usasse proprio quell'olio di palma? Che garanzie abbiamo che i fornitori di E.V.A. non siano tra quelli che anche facendo parte della RSPO sono colpevoli di deforestazione?

Credo che il Comune di Correggio debba dare spiegazioni piu' precise sulle fonti degli olii vegetali provenienti dall'estero e soprattutto possa rassicurare che non provengono del taglio della foresta pluviale del Borneo (o da altre deforestazioni) ed inoltre che non derivi dallo sfruttamento del lavoro delle persone ed ancor meno del lavoro dei bambini.
Infine quella "polvere di carbonella" prodotta nel punto 5) sopra indicato e destinata alla combustione, non e' certo uno dei prodotti "futuristici" da cui si dovrebbe produrre l'energia (come e' ben noto la produzione di energia dal carbone produce una elevata quantita' di CO2) pertanto anche su questo punto si dovrebbe riflettere per esaminare se e' corretto procedere in questa direzione.

Al di la’ delle osservazioni sopra indicate occorre dare merito al Comune di Correggio della progettazione e della realizzazione (in corso) di tale opera che portera’ sicuramente benefici ambientali; occorre pero’ evidenziare la scarsa attenzione dell’amministrazione comunale nei confronti dell’ambiente per quanto concerne l’edilizia residenziale (spesso banale e standardizzata nelle forme e nei materiali) degli ultimi 4-5 anni che, probabilmente spinta dai “poteri forti” locali, ha prodotto decine e decine di nuove unita’ abitative le quali, oltre a risultare in diversi casi uno scempio per il territorio, non ha tenuto conto della compatibilita’ con i principi della salute umana e dell’impatto ambientale (ad esempio utilizzo di materiali ecosostenibili, installazione di pannelli fotovoltaici / solari, impatto sulla salute).

L’attenzione all’ambiente, alla salute e ad un futuro ecosostenibile non vengono pertanto soddisfatti solamente da una centrale di produzione di energia che sfrutti sole, terra e biomasse ma da politiche di pianificazione e di sviluppo orientate al rispetto della salute umana e dell’impatto ambientale e sociale.

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