sabato 14 febbraio 2009

Il diritto di vivere e quello di morire

Dopo l'apoteosi dell'ignoranza, dell'ipocrisia, della maleducazione e dell'assenza di rispetto per la legge, la costituzione e soprattutto per i sentimenti di una famiglia, avevo chiuso il blog in un silenzio doveroso ed allo stesso tempo dignitoso.

Non volendo parlare di cose che posso immaginare ma che non conosco (in quanto credo che solo i famigliari possano conoscere la realta' di una situazione drammatica come quella su cui sono state fatte un sacco di chiacchiere stupide) riporto alcuni pensieri che da sempre mi caratterizzano per il rispetto della vita umana, animale e vegetale.

Io credo che non vi siano distinzioni tra un uomo, un animale (anzi ritengo che l'uomo faccia parte degli animali) ed un vegetale.
Chi crede di essere superiore o al di sopra di animali e piante credo sia un egoista in quanto non riflette su quanto segue:

Sia umani, che animali che vegetali..... nascono, respirano, mangiano, bevono, crescono, emettono escrementi, comunicano, si riproducono, invecchiano e muoiono.
Inoltre si ammalano, guariscono, provano sentimenti per cui ridono o piangono.

Se non siamo in grado di interpretare un'emozione di un vegetale o di un'animale non e' detto che non le provi... le piante ed i pesci comunicano tra loro ma noi non siamo in grado di sentirli.

Per questo ritengo che ognuno di noi dovrebbe avere rispetto per gli animali e per le piante in quanto essere viventi come noi.
Chiunque abbia animali o piante in casa dovrebbe essere e sentirsi responsabile di essi come se avesse un parente o un'altra persona.

Il rispetto e la dignita' di un'essere vivente vi deve essere dal momento in cui nasce sino a quando ci abbandona... ed anche dopo (direi).

A volte il diritto di avere una morte dignitosa e che limiti le proprie sofferenze ed al tempo stesso quelle della famiglia deve essere rispettato come il diritto di avere le cure mediche quando necessario.

Non traggo conclusioni su eventi singoli ma credo nel rispetto e nell'educazione civica con un principio fondamentale (sebbene io non sia piu' cattolico da anni) che e' il primo comandamento della religione cattolica (credo che gli altri 9 non servano perche' inutili letto il primo): Ama il prossimo tuo come te stesso.
O se vogliamo un'altra citazione di Sant'Agostino: Ama e fa cio' che vuoi.

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