venerdì 17 ottobre 2008

I soldi girano

Ogni giorno ho l'impressione che tutto sia preparato a tavolino.
Oltre al fallimento Lehman Brothers (perché sono stati salvati vari istituti e questo no?), al motivo dell'esercito lungo le strade italiane (negli USA l'esercito è in allerta pre-sommossa popolare), alla farsa Alitalia (tra le varie cose il CAI aveva come banca di appoggio Lehman Brothers), mi soffermo sull'accordo che il governo ha stipulato in agosto con la Libia in cui si impegna a versare allo stato di Gheddafi, 5 miliardi di dollari in 20 anni. La somma è a 'rimborso' dei danni della colonizzazione italiana di diversi decenni fa in cambio di una riduzione dei clandestini diretti in Italia (questo è ciò che ci hanno raccontato).

Due giorni fa Berlusconi ha messo in allerta su eventuali OPA ostili di imprenditori stranieri su aziende italiane il cui prezzo delle azioni è molto basso e guarda caso proprio oggi la Libia è entrata in Unicredit diventando il secondo azionista dell'istituto di credito.
Ieri Berlusconi ha detto che da ora l'imperativo categorico dello stato sarà quello di aiutare le aziende italiane in difficoltà a causa dell'impatto della crisi finanziaria sull'economia reale.
Unicredit è l'istituto di credito italiano in maggiore difficoltà ed a tal scopo ha avviato un aumento di capitale.

Alla luce di quanto sopra arrivo alla seguente conclusione:

L'Italia da i soldi alla Libia come previsto dall'accordo di agosto e la Libia viene in Italia in aiuto di Unicredit entrando nel capitale con gli stessi soldi che gli abbiamo dato noi.

I 5 miliardi di dollari alla Libia li paga lo stato italiano cioè noi,
Le iniezioni di liquidità per aiutare le banche li paga lo stato italiano cioè noi,
Gli eventuali aiuti alle banche e/o alle aziende in difficoltà li darà lo stato italiano cioè noi.

Gli imprenditori ed i banchieri guadagnano fior di quattrini e se in difficoltà li andiamo a salvare con i soldi dei contribuenti.

I soldi girano... ma purtroppo sono sempre i nostri.

Nessun commento: